Gli scopazzi del melo sono una malattia che colpisce la pianta delle mele di cui si documenta l’esistenza dal secondo dopoguerra. Questa patologia si manifestò con particolare virulenza nel 1998 nelle coltivazioni del Trentino Alto Adige. Si tratta di una malattia causata da un fitoplasma, cioè un batterio privo di parete cellulare, appartenente alla classe dei Mollicutes. Allo stato attuale questa malattia può colpire tutte le varietà di melo soprattutto le Golden Delicious, la Granny Smith e la Renetta. È stato individuato un tipo di melo selvatico, Malus sieboldii, che resisterebbe agli scopazzi del melo ma dal punto di vista agronomico è di scarso interesse.

Come si trasmette la malattia degli Scopazzi del melo

Il fitoplasma, denominato a livello internazionale Apple proliferation, vive solo all’interno della pianta infettata e negli insetti vettori che sono la Psilla e la Cacopsylla picta. Il fitoplasma mangiando le foglie di un melo infetto, contrae l’infezione e poi andando su un’altra pianta sana deposita il fitoplasma. Una recente scoperta del 2017 ad opera del Centro di sperimentazione Laimburg e della Fondazione Edmund Mach, ha rilevato come un insetto con il batterio può infettare già le larve. Queste ultime possono quindi nascere già contaminate e potenzialmente essere portatrici dell’infezione a piante sane. Più rara è invece la trasmissione attraverso la fusione di piante vicine, ossia la fitostomosi. Sembra che una maggior diffusione si verifichi nel periodo del cambio di stagione dall’estate all’autunno.

Come si manifesta la malattia

Il sintomo ben visibile è un ammassamento dei nuovi getti di rami molto simile all’aspetto di una scopa, dovuto ad una prematura apertura delle gemme a legno ossia le gemme che non danno vita a fiori a frutti ma solo a foglie e germogli. Inoltre i meli infetti avranno foglie tendenti al rosso e frutti molto piccoli. Inoltre secondo il Decreto del Direttore d’ufficio della Provincia Autonoma di Bolzano n. 24113 del 2016 nella sintomatologia degli scopazzi ci sarebbe anche la ripresa vegetativa anticipata con fioritura in autunno.

Come si combattono gli scopazzi

Attualmente non c’è nessun protocollo per la cura di questa fitopatologia e l’unica soluzione praticabile resta quella drastica dell’estirpazione della pianta contaminata. La prevenzione è l’unica arma contro gli scopazzi. La profilassi consiste in trattamenti di disinfestazione degli insetti vettori.

Quali zone sono colpite dalla malattia degli scopazzi

In Italia le zone più colpite dagli scopazzi sono quelle dove si coltivano mele in maniera intensiva come la Val di Non e Sole in Trentino, la Val Venosta in Alto Adige. Dagli anni 2000 l’infezione degli scopazzi in queste zone costituisce un vero problema e nel 2020 l’incidenza della fitopatologia sfiorava l’1% dei meli. Nel 2022 la percentuale dei meli colpiti è salita ad 1,54. La Provincia Autonoma di Trento ha adottato una linea di pugno duro contro coloro che non si conformano al Piano provinciale e all’estirpo della pianta infetta. Si prevede, infatti, il blocco delle agevolazioni per le aziende agricole inadempienti e l’estirpo coatto. In Europa è molto presente soprattutto in Germania.
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