I semi che ti abbiamo regalato faranno nascere dei bellissimi fiori che attireranno api e farfalle.
Qui troverai consigli su come curare i tuoi fiori e curiosità su tutto ciò che c’è da sapere per ospitare ed aiutare i nostri amici a sei zampe.

Il ruolo svolto dalle api e dalle farfalle, così come da altri insetti impollinatori, è fondamentale nel nostro ecosistema, in quanto questi insetti oltre a favorire la riproduzione delle specie, sono anche promotori di biodiversità. Si stima, infatti, che circa l’85% delle piante del pianeta sono caratterizzate dall’avere un tipo di impollinazione entomofila e di questa percentuale la maggioranza sono colture alimentari.

Purtroppo negli ultimi anni è andata persa un’altissima percentuale del patrimonio apistico. Secondo i dati CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) moltissime specie di api non vengono più censite. Oltre alle api, anche le farfalle stanno scomparendo e tra le cause che destano maggiori problemi abbiamo:

  • Parassiti come ad esempio Varroa destructor nel caso delle api
  • Cambiamenti climatici
  • Impoverimento della biodiversità
  • Agricoltura intensiva e monocolturale
  • Uso inappropriato di fitofarmaci come quelli a base di neonicotinoidi.

Non esiste una soluzione definitiva al problema, ma sicuramente tutti noi, con qualche accorgimento, potremmo preservare l’integrità dei nostri piccoli amici. Tra le iniziative favorevoli ritroviamo quella di piantare nei nostri balconi o giardini tutte le colture appetibili per questi insetti, rendendoli, così, delle vere e proprie oasi di benessere.

Da Tecniverde troverete un ottimo mix di sementi per ospitare questi fantastici insetti.

Sai quali fiori cresceranno se pianterai i semini che ti abbiamo regalato?

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Carum carvi (Cumino dei prati)

Trattasi di una specie d’origine orientale, oramai coltivata su scala commerciale, è biennale a fusto alto sino a 60 cm. Le infiorescenze sono ad ombrello e costituite da fiori bianchi o rosei, esse compaiono da metà estate sino all’autunno.

SEMINA e CURA: La specie viene seminata in primavera, all’aperto, in zona soleggiata e cresce bene in terreni ricchi di sostanza organica. È bene seminare alla profondità di circa 1-2 cm.

Il Carvi è una nota pianta aromatica dalle eccellenti proprietà nutraceutiche, favorisce la digestione e svolge azione disinfettante delle mucose gastriche. Della pianta vengono utilizzati le radici, le foglie ed i frutti maturi. Alle pietanze (insalate, olii essenziali ecc.), essendo un’ombrellifera, conferisce il caratteristico odore di anice. I più antichi resti di Carvi sono stati ritrovati in tombe egizie. In antichità si riteneva che proteggesse dalle streghe ed era utilizzata nei filtri d’amore per evitare le separazioni.

Phacelia tanacetifolia (Facelia lilla)

Trattasi di una delle specie più attrattive per le api e le farfalle, non solo per l’odore ma anche perché presenta una magnifica infiorescenza color glicine. Il fusto può arrivare sino a 90 cm. È una delle piante mellifere per eccellenza per l’abbondante produzione di polline e nettare. La specie fiorisce da metà maggio a luglio ed i fiori vengono utilizzati anche come ornamentali. Visto l’alto tenore in azoto è utilizzata in agricoltura come pianta da sovescio; inoltre, sopportando bene la siccità e data la sua capacità di coprire bene la superficie coltivata, svolge un’ottima azione di controllo contro le infestanti.

SEMINA e CURA: La facelia viene seminata da marzo a settembre, interrando il seme a circa 2 cm di profondità poiché per germinare ha bisogno di buio, da studi condotti è emerso infatti che la luce inibisce la germinazione di questa specie. E’una specie molto rustica ed adatta anche a terreni marginali. Ama la luminosità, soffre i ristagni idrici, quindi è bene non irrigare frequentemente.

In agricoltura biologica viene coltivata, poiché ha un forte potere attrattivo nei confronti di insetti utili anche nella lotta contro parassiti, come afidi. Rappresenta un’ottima “pietanza” per il pascolo degli animali.

Melilotus officinalis (Meliloto o Erba vetturina gialla)

Il melitolo è una specie biennale, appartenente alla famiglia delle Fabacee (Leguminose), conosciuta anche essa per essere un’ottima pianta mellifera. I fiori da 30 a 70 e di colore variabile dal bianco al giallo sono riuniti in racemi lunghi circa 10 cm. La fioritura di questa specie avviene tra maggio e settembre. Durante la fioritura si sentirà un forte odore di vaniglia, che renderà poi caratteristico il miele eventualmente prodotto.

SEMINA e CURA: Predilige terreni equilibrati purché ben drenati, non ama infatti i ristagni idrici e si adatta anche a terreni marginali. Come la facelia, è bene prima della semina immergere i semi in acqua per favorirne l’imbibizione e quindi una più rapida germinazione. Se seminata in consociazione alla facelia, fiorendo successivamente, permette di godere di una fioritura di circa 3 mesi. In questo modo api e farfalle soggiorneranno a lungo nel vostro orticello. Il melitolo tende a divenire una specie fortemente competitiva, quindi è consigliabile non associarla con colture che temono la competizione.

 Raphanus sativus oleiformis (Rafano da sovescio o Rafano aratore)

E’ una specie appartenente alla famiglia delle brassicace, è molto utile in agricoltura, presentando ottima azione biocida e biofumigante, vale a dire che permette di controllare alcuni parassiti terricoli come nematodi, funghi e batteri. Rafanus sativus (Ravanello) e Armoracia rusticana (Rafano, Barbaforte o Crem) si ritrovano spesso negli orti e del rafano se ne consuma la radice carnosa.

SEMINA e CURA: è una pianta perennante, quindi, non occorre seminarla ogni anno, inoltre, presenta foglie di un verde acceso e fiori bianchi, quindi concorre a rendere molto colorato l’orto. La specie è di semplice coltivazione, infatti, l’unica accortezza è di non metterla in luoghi troppo soleggiati e ben drenati. Il rafano non ama particolarmente il caldo e la siccità di conseguenza si consiglia di seminarlo in autunno. Ha bisogno di un terreno poco compatto e si consiglia di fornire un buon apporto di sostanza organica tramite humus o letame.

Sinapis Arvensis (Senape)

La senape è una crucifera con fiori gialli che producono un frutto piccolo, ma ricco di semi. Questi vengono utilizzati in cucina per produrre sfarinati, salse o oli.

SEMINA e CURA: per la sua natura rustica il terreno ideale per la coltivazione è di tipo argilloso o tendenzialmente calcareo. La senape si adatta bene ai climi mediterranei non patendo l’eccessivo caldo. Dalla semina al germogliamento la senape va costantemente irrigata, facendo sempre attenzione ai ristagni idrici. La semina avviene in primavera, seminando i semi a circa 15 cm di profondità. Seminandola in vaso è consigliabile disporre uno strato di ghiaia o argilla per evitare i ristagni.

Oltre che nell’alimentazione umana la specie viene anche utilizzata per il pascolo, come foraggera o per il sovescio insieme al rafano, in modo particolare la specie Sinapis alba (Senape bianca).

 Trifolium Incarnatum (Trifoglio incarnato) e Trifolium alexandrinum (Trifoglio alessandrino)

I trifogli sono piante leguminoseannuale o biennale e si sviluppano sino a circa 50 cm di altezza. Sono cespitosi con radici fittonanti utilizzati spesso come cover crop. Nelle radici ospitano batteri simbionti capaci di fissare l’azoto atmosferico, rendendolo poi disponibile nel terreno. A seconda della specie considerate i colori dei fiori sono variabili dal bianco sino al rosso intenso. Numerose specie di trifoglio vengono utilizzate per l’alimentazione del bestiame essendo ricche di vitamine e proteine.

SEMINA e CURA: è una specie che ben si adatta ai climi mediterranei, viene coltivato su terreni a medio impasto o sciolti. Il trifoglio rappresenta una forte attrazione nei confronti di insetti impollinatori come api, ditteri sirfidi e farfalle.

Vicia sativa (Veccia comune) e Vicia villosa (Veccia pelosa)

La veccia è una leguminosa tendenzialmente annuale che predilige climi caldi e terreni a medio impasto, nelle prime fasi di crescita va regolarmente irrigata.La veccia come il trifoglio ha impiego prettamente zootecnico il cui fieno viene consumato verde o insilato, inoltre presenta a livello dell’apparato radicale batteri azotofissatori per cui si usa anche per il sovescio. L’eccesso di acqua può determinare la sofferenza della pianta.

SEMINA e CURA: Si semina in autunno per il foraggio o per il sovescio. Se seminata in primavera la veccia fiorirà a giugno presentando dei bei fiori violacei fortemente attrattivi per insetti utili e i semi costituiranno nutrimento per diversi uccelli. La semina viene fatta a circa 2-4 cm di profondità avendo cura di compattare il terreno successivamente. Essendo una pianta molto rustica ben si adatta a situazioni disagiate; è bene comunque favorire l’esposizione al sole.

Onobrychis viciifolia (Lupinella)

Anche la lupinella è una specie appartenente alla famiglia delle leguminose. L’infiorescenza presenta fiori di colore rosa che vengono impollinati da api e farfalle. È una specie nota in ambito zootecnico, date le caratteristiche nutritive del foraggio che ne viene sfalciato, essendo questo altamente digeribile e ricco di proteine viene definito FIENO SANTO. Ha un fusto alto circa 80 cm tendenzialmente erbaceo.

SEMINA e CURA: la specie predilige climi miti ed ama la luminosità elevata. Ben si adatta a terreni calcarei e argillosi. La semina avviene sia in autunno che in primavera ed essendo una pianta fortemente rustica non teme la siccità. Pertanto forti apporti di acqua possono essere dannosi. Come le precedenti anche questa specie viene utilizzata come cover crop o da sovescio.