Continuando lo studio circa moria dei fichi a Guagnano, in riferimento agli articoli del 25 luglio e del 29 agosto, pubblicati sul Quotidiano di Puglia e agli articoli messi in rete sul nostro blog, focus online del sito www.tecniverdesrl.it, aggiorniamo i lettori sugli ulteriori sviluppi delle attività di indagini, osservazioni e ricerche bibliografiche effettuate su tale argomento.
Tra la fine di settembre e i primi di ottobre, in tutti e tre i fichi avvolti dalla rete zanzariera, sia del tronco di fico disseccato e sia dei due tronchi di piante sofferenti ma ancora verdi, sono continuati gli sfarfallamenti e le catture dei soliti Coleotteri, Cerambicidi, del Gen. Xylotrechus.
Se si tratta di X. smei o di X. stebbingi non ho certezza, perché in letteratura c’è un po’ di confusione sulla determinazione della specie, mentre i diversi autori concordano nel ritenerli parassiti del legno di diverse latifoglie. Se il colore e i disegni del loro tegumento sono molto vicini, quasi sovrapponibili, gli stessi non hanno nulla a che vedere con quelli di altre specie di Xylotrechus presenti in Italia. Siamo ancora in attesa che gli organi competenti si esprimano con certezza in proposito. Nel mese di ottobre, invece, solo all’interno della rete zanzariera che avvolge il tronco del fico del tutto disseccato, sono stati rinvenuti e catturati diversi adulti di Mesosa curculionoides.
Trattasi di un Coleottero appartenente anch’esso alla Famiglia Cerambycidae. Il corpo è tozzo, lungo circa 15-18 mm e largo circa 7-9 mm ed è interamente ricoperto da corti peli che li conferiscono un colore sul grigio, punteggiato da ciuffetti di peli giallastri. Presenta antenne molto evidenti che nel maschio sono più lunghe del corpo. Ogni antennomero è grigio chiaro alla base e più scuro nella porzione distale. Il capo è ipognato (appendici boccali rivolte in basso) e piatto. Sul pronoto sono presenti quattro piccole macchie circolari nere circondate da un bordino giallastro. Queste sono appaiate, due a destra e due a sinistra. Anche sulle elitre, decisamente più larghe del pronoto, sono presenti quattro macchie simili alle precedenti, disposte anch’esse due a destra e due a sinistra. Questo è un insetto che attacca esclusivamente il legno ormai secco e interessato da altri insetti ed è presente in Italia e in Europa da moltissimo tempo. Per questo motivo, pur rimanendo sempre a disposizione, si è ritenuto superfluo consegnare gli esemplari alle autorità competenti. Come già detto nei precedenti articoli, oltre a Guagnano sono stati rinvenuti diversi esemplari di fichi disseccati o in via di disseccamento in agro di Salice Salentino, Carmiano, Campi Salentina, Torre Lapillo (Porto Cesareo), in alcuni comuni nei dintorni di Lecce e a Trepuzzi. In quest’ultimo comune, in Contrada Mazzapinta, il proprietario ci ha fornito delle foto di insetti da lui catturati dai tronchi di piante sofferenti. Le foto, seppure non molto nitide, fanno pensare a Trichoferus griseus o T. campestris.
A proposito della moria dei fichi a Guagnano, alcuni agricoltori ci riferiscono che i primi disseccamenti dei fichi di Guagnano sono stati osservati circa tre anni fa, mentre altri ci hanno mostrato piante ormai secche da circa otto anni. Non sappiamo se l’aumento della popolazione di questi insetti può essere messo in relazione con i cambiamenti climatici che si stanno verificando o per la sofferenza dei fichi dovuta ad altre cause. Potrebbero essere insetti che per motivi ancora da ricercare hanno fatto registrare un incremento significativo della loro popolazione. Tuttavia va detto che, tranne qualche eccezione, quasi tutti i fichi disseccati o sofferenti e infestati presentano vecchi tagli di branche o di grossi rami, con il legno particolarmente interessato da gallerie sub-corticali, emissione di rosura e vistosi fori di sfarfallamento e con attacchi di Scolitidi di diverse specie, tra cui probabilmente Hypocryphalus scabricollis o suoi congeneri.
A parte la moria dei fichi a Guagnano e in altri comuni della provincia di Lecce a tutt’oggi non abbiamo ricevuto altre segnalazioni di moria di fichi in Puglia o nelle campagne del Basso Salento; si rinviene solo sporadicamente qualche fico adulto disseccato, magari per altre cause ancora. Io personalmente sono semplicemente un agronomo a cui sta molto a cuore il benessere delle nostre piante e non ho scopi di lucro. Aspettiamo fiduciosi una comunicazione ufficiale da parte degli organi competenti per sapere con esattezza il o i responsabili della moria dei fichi del Salento e se sono di natura entomologica o, spero di no, anche di natura fitopatologica.
Nel frattempo si consiglia: a) Evitare nel modo più assoluto le potature drastiche che indebolendo la pianta la predispongono agli attacchi di molti parassiti. I tagli di potatura debbono interessare rami di massimo 6-7 cm di diametro, per rendere facile la cicatrizzazione e prevenire la carie del legno o l’attacco di insetti xilofagi. Questa è una norma valida per tutti gli alberi, sia coltivati sia ornamentali. In questo modo si evita anche il disseccamento della corteccia delle branche e dei rami esposti al sole, in quanto possono subire, in estate, dannosissime scottature e la morte delle cellule del cambio; b) Durante la potatura, passando da una pianta all’altra, disinfettare tutti gli attrezzi di taglio con una soluzione di Sali quaternari di ammonio; c) Di tanto in tanto, ispezionare accuratamente il colletto, il tronco e le branche dei fichi per scoprire eventuali fori di aerazione con emissione di rosura bruno-ocracea dovuta all’attacco di insetti ed intervenire eventualmente con un filo di ferro sottile per uccidere le larve; d) Segnalare subito la moria di piante al Servizio Fitopatologico della provincia interessata; e) Abbattere e distruggere col fuoco le piante disseccate o in avanzato stato di disseccamento; f) Per quanto riguarda le possibili strategie di lotta integrata contro i parassiti responsabili bisogna aspettare le indicazioni che verranno emanate da parte degli organi competenti.
Dott. Agronomo Vincenzo Mello